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Tutti sanno
che Bowie è venuto in Italia per girare Il Mio West, con Harvey Keitel
e Leonardo Pieraccionì. Tutti sanno che è rimasto in Italia per circa
i5 giorni. Tutti sanno che è arrivato il 1° di giugno all'aeroporto
di Pisa. Ma in quei giorni non tutti sanno che i telefoni di alcuni
di noi erano roventi, reali trasmettitori di notizie, dettagli precisissimi,
etc...Ìn realtà è stata l'occasione per molti di VELVET GOLDMINE...un'occasione…
incontri ravvicinatissimi con molti fans italiani. Leonardo Manenti
ci racconta il suo appassionato close encounter. WOW!!! WHAM BHAM THANK
YOU MA'AM !!!! Per chi non se ne fosse accorto David ha in mano la nostra
fanzine.WOW!!l Quattro individui pallidi sotto la pioggia nel tardo
pomeriggio di…: "Certo che se è li e non si fa vedere...sì...insomma
è anche grazie a noi che... "Ehggià" "Scusate ma non è tenuto.. .difende
la sua privacy, non siamo in una situazione pubblica. ..e poi chi ci
dice che sia veramente li?" "Figurati, per me è li, è proprio li". Intanto
piove e ore abbiamo vagato, ubriacati di curve, di false piste e di
dubbio; ora attendiamo sospirando davanti ad una bellissima villa residenziale
accerchiata dal verde, fissando ammusoliti un'imposta chiusa dalla quale
filtra sommessa luce elettrica. Che fa? Legge, dipinge? Passano minuti
e minuti e minuti, niente: vago senso di idiotismo. Da una finestra
del piano inferiore un cuoco con un cameriere in livrea alle sue spalle
ci intima ripetutamente di allontanarci altrimenti interverranno le
guardie del corpo (!), "bravo, non ci muoveremo da qui!". Improvvisamente..,
rumore di auto, portiere che sbattono dietro l'angolo; corri!, corri!
E' un falso allarme e più che falsa la giovane donna scesa dall'auto
che si rivela essere la tenutaria del fondo e che giura, giura che nella
villazza non ci sta proprio nessuno, tranne la sua facoltosa madre.
Ci allontaniamo con le braccia penzoloni verso la nostra macchina, (solo
il giorno dopo scopriremo che la nostra sortita era invece del tutto
fondata). Torniamo all'albergo rabbuiati in volto da una stanchezza
viola, soltanto un po' alleviata dalla speranza di poter carpire informazioni
a qualche comparsa intravista all'ora di pranzo nel salone-ristorante.
Infatti durante la cena, la provvidenziale, indomita Valeria interloquisce
con due di loro: un bel mustacchione nero nero e un albino dall'aria
cattivissima. Non ne ricaviamo gran che, pare certo comunque che Lui
debba girare l'indomani mattina. Dai, sù!, a nanna che domani ci aspetta
la fatica....ma prima di dormire, in camera, io e Valeria imbastiamo
una saporita chiacchierata su .. internet.. .etica.. .e ovviamente Lui,
er divino Duca nostro, er mejo artista der monno, alimento immaginifico
di costellazioni sonore e visive che si sviluppano, snodano nello spazio
cosmico, incerto, dei nostri desideri, emanando impercettibili reazioni
chimiche che dalla corteccia cerebrale puntano dritte al cuore dove
il linguaggio cede e parlano le emozioni…certamente quella notte l'uomo
caduto sulla terra ci visitò nel sonno lasciando luminescenti macchie
bianche, nuove stelle nella nostra cosmologia interiore, fatte della
stessa stoffa di cui sono intessuti i sogni. Su dai, dai! E' mattino
inoltrato, il sole non splende, ma va bene lo stesso; si parte alla
volta di Vagli di Sopra e poi più su, a piedi, attraverso una stradina
sterrata che porta ad un avvallamento entro il quale è stato ricostruito
un improbabile pezzo del vecchio west, (sul film meglio tacere). Una
volta giunti riconosciamo due note figure. Hallo crazy girI (Grazia),
hallo Pretty pink rose (Carlotta): sono li dal primo mattino e son contente
di vederci, sfido!, e di condividere insieme la bowiemattana. Si discorre
del più e del meno, si guardano foto, dico che il bowieperiodo di metà
'80 mi fa proprio cagare, Grazia è d'accordo; interroghiamo i due omaccioni
della security ; si aggiunge al gruppetto un giovane, strano austriaco..
.un caffè nel baita-bar. . .uno sproloquio (mio) contro la musica merdosa
italiana ed estera.. .si aggiungono (dopo) due dolci ragazzi di..?..
lei è scultrice e ha in macchina un dono per Lui, ma non fara' in tempo.
Passano secondi, minuti, ore; ormai stiamo zitti e guardiamo fissi oltre
la sbarra che impedisce il passaggio ai non addetti formulando mentalmente
le ipotesi più bizzarre. E' passato mezzogiorno, è passata anche l'una
e l'una e mezza, intanto il sole fa capolino. A un certo punto, sollevata
la sbarra, comincia a fluire gente in costume dal set e si dirige verso
la tenda-ristorante collocata appena un po' più sotto; tutti ci sfilano
davanti, ma Lui dov'è? La nostra attenzione si fa spasmodica. Uscirà?
Andrà a mangiare con gli altri? Ci saluterà, ci volterà le spalle, passerà
in macchina, si fermerà, si fermerà? Zitti! Pare! Quella figura, vedi
come cammina, vedi come si distingue dagl' altri?...si...Si! Li dietro
quelli, vedi,, vedi?...E' lui, è lui, è lui, è lui!...Non cammina, incede
mollemente, con grazia naturale, si avvicina, si avvicina...DAVID!!
Ci ha visti, sorride e viene! viene verso di noi e sorride, sorride,
sorride. ...great David, great David, great David... E' qui!, è davanti
a noi e sorride, sorride, autografa cd, stringe mani caldamente... great
David. great… osserva divertito la nostra fanzine che gli abbiamo porto,
dice di conoscerla, ringrazia ed ha veramente una voce sublime; sposta
l'attenzione sulle braccia scoperte di Grazia e Carlotta dove vede tatuati
due suoi autografi e si lascia sfuggire un delizioso "Oh my God...",
prontamente Barbara si fa autografare il braccio a sua volta. Dice che
no, non prevede concerti per luglio come erroneamente annunciato da
qualche parte (sul sito web Teenage Wildlife) e che "yes, sure" si farà
fare delle foto con noi (!!); Valeria, a gola secca, impazzita d'ardore
mistico, mi rifila la macchina fotografica e io che non capisco più
niente, inginocchiato per l'inquadratura tremo e non riesco a mirare
e quando sto per scattare copro per benino tutto quanto l'obbiettivo
con il cd di Low che lui mi ha autenticato, "Fermo!, togli il cd!",
"Ah ecco, bene...", scatto, una, due volte e intanto penso fermati,
fermati ancora, non andare via; e lui rimane ancora, gli corro in fianco
mentre consegno la macchina a Valeria che, magnanima, scatta più foto
possibili con lui e me, vicini. Giunge il momento, alcuni vulcanici
minuti sono trascorsi e non può fermarsi oltre, ma prima di andarsene,
stringe a tutti la mano calorosamente (è la cosa che personalmente ricordo
con maggiore gioia), tanto bene come poche volte capita e poi prende
ad allontanarsi piano piano, con la nostra fanzine stretta in pugno,
ancora sorridendo e ancora voltandosi per salutare. Beato cielo, ma
cos'è stato? Mi ronza la testa e ho la vista annebbiata da grossi lacrimoni
che cerco di trattenere, perché è stato bellissimo, perché lui, il mito,
la leggenda vivente è stato li a pochi centimetri da noi. Non dimenticheremo
mai più, anche e soprattutto perché non solo è un grande artista, ma
anche una gentile persona, una persona squisita, un essere speciale...
.eh sì, il fascino non è acqua, il fascino è David Bowie.
Leonardo
(e Valeria, Barbara e suo marito, Grazia, Carlotta) (e Stefano e tutti
gli altri in spirito)
(le foto ritraggono alcuni fans insieme a David Bowie durante le riprese del film)
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