GLASS SPIDER
(Bowie)
Up until one century ago, there lived,
In the Zi Duang province of eastern country
A glass-like spider
Having devoured its prey
It would drape the skeletons over its web
In weeks creating a macabre
Shrine of remains
Its web was also unique in that
it had many layers
Like floors in a building
At the top of this palace-like place
Assembled with almost apparent care
Were tiny, shining objects,
glass, beads, dew-drops
One could almost call it an altar
When the breeze blew
thru this construction
It produced sounds of wailing, crying
Tiny wails, tiny cries
The baby spiders would get scared
And search frantically for their mother.
But the Glass Spider would have long gone
Having known that the babies
Would survive somehow on their own.
Oh-The Glass Spider had blue eyes,
almost like-a human’s.
They shed tears at the wintered
turn of the centuries.
Don’t you hear this wasted cry,
Life is over you
(Mummy come back ‘cause the water’s all gone)
But you’ve seen who’s in heaven.
Is there anyone in hell?
(Mummy come back ‘cause it’s dark now)
Take care, take care.
(Mummy come back ‘cause the water’s all gone)
Somewhere, she glows divine.
Somewhere, she wakes alone.
But you, you’ve promise
in your lovin’ eye.
God, it’s dark now.
Jah Jah Jah Jah Jah
Jah Jah Jah Jah Jah
Gone, Gone the water’s all gone
Mummy come back
‘cause the water’s all gone
Stay low on the ground,
fire can drive you, savage and afraid
Spitting the dawn, come come come along,
before the animals awake
Run, run, we’ve been moving all night,
rivers to the left.
If your mother don’t love you,
then the riverbed might
Gone, gone, the water’s all gone
Mummy come back
‘cause the water’s all gone!
Jah Jah Jah Jah Jah
Jah Jah Jah Jah Jah
Gone gone the water’s all gone
Mummy come back
‘cause the water’s all gone
RAGNO DI VETRO
(Bowie)
Fino a un secolo fa, viveva,
nella provincia di Zi Duang, nel Paese orientale
Un ragno simile al vetro
Una volta divorata la propria preda
drappeggiava gli scheletri sulla sua ragnatela
Per settimane, creando un macabro
santuario di resti
La sua ragnatela era unica
perché aveva molti strati
Come i piani di un edificio
In cima a questo luogo simile a un palazzo
Assemblati con cura quasi evidente
C’erano oggetti minuscoli e brillanti,
vetri, perline, gocce di rugiada.
Lo si potrebbe quasi definire un altare
Quando la brezza soffiava
attraverso questa costruzione
produceva suoni di lamento, di pianto
Piccoli lamenti, piccole grida
I ragnetti si spaventavano
e cercavano disperatamente la madre.
Ma il ragno di vetro se n’era già andato da un pezzo
sapendo che i piccoli
sarebbero sopravvissuti in qualche modo da soli.
Il Ragno di Vetro aveva gli occhi azzurri,
quasi come quelli di un umano.
Versavano lacrime
al volgere invernale dei secoli.
Non sentite questo pianto disperato,
La vita è finita per te
(Mamma, torna indietro perché l’acqua è sparita).
Ma hai visto chi c’è in paradiso.
C’è qualcuno all’inferno?
(Mamma torna indietro perché ora è buio)
Fai attenzione, fai attenzione.
(Mamma torna indietro perché l’acqua è scomparsa)
Da qualche parte, lei brilla in modo divino.
Da qualche parte, si sveglia da sola.
Ma tu, tu hai una promessa
nei tuoi occhi pieni d’amore.
Dio, è buio ora.
Jah Jah Jah Jah
Jah Jah Jah Jah
Via, via, l’acqua è andata via.
Mamma torna indietro
perché l’acqua è andata via
Rimani basso a terra,
il fuoco può guidarti, crudele e impaurito
Sputa l’alba, vieni, vieni
prima che gli animali si sveglino
Corri, corri, è tutta la notte che ci muoviamo,
fiumi a sinistra.
Se tua madre non ti ama,
allora potrebbe farlo l’alveo del fiume
Via, via, l’acqua è sparita.
Mamma torna indietro
perché l’acqua è finita!
Jah Jah Jah Jah
Jah Jah Jah Jah
Via, via, l’acqua è sparita
Mamma torna indietro
perché l’acqua è sparita
NOTE
“Un pezzo dedicato alla figura materna! La sensazione di isolamento che si prova quando si viene proiettati nel mondo. Si pensa sempre che la mamma sia lì, ma in realtà non c’è mai; per quanto si sia vicini ai propri genitori, essi non possono mai essere più vicini di quando si avevano cinque o sei anni. “Mamma, torna perché l’acqua è finita”: l’acqua è un po’ la sostanza del senso della vita“. David Bowie, 1987