THE LAUGHING GNOME
(David Bowie)
I was walking down the Highstreet
When I heard footsteps behind me.
And there was a little old man
in scarlet and grey
Shuffling away.
Well, he trotted back to my house,
and he sat beside the telly,
with his tiny hands on his tummy,
chukling away,
laughing all day.
Ought to report it to the Gnome office1.
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you don’t catch me.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you can’t catch me”
Said the laughing Gnome.
Well, I gave him roasted toadstools
and a glass of dandelion wine 2,
then I put him on a train to Eastbourne,
carried his bag and gave him a flag.
“Hey, where do you come from?””
gnome-man’s-land”3
“Oh, really?”
In the morning when I woke up,
he was sitting on the edge of my bed,
with his brother whose name was Fred.
He’d brought him along
to sing me a song.
Let us hear it,
yeah what’s that clicking noise?
“it’s Fred. he’s a metro-gnome”4
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you don’t catch me.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you don’t catch me.”
Said the laughing Gnome.
“Haven’t you got an ‘ome to go to?”5
“No”
“Didn’t they teach you
to get your hair out at school?
You look like a rolling Gnome.”6
” No, not at the London School of Eco-Gnome-Ics.”7
Now they’ve staying up the chimney,
and we’re living on caviar and honey,
cause they’re earning me
lots of money,
writing comedy prose for radio shows.
It’s the, it’s the Gnome service8 of course.
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you don’t catch me.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
I’m a laughing Gnome
and you don’t catch me.”
Said the laughing Gnome.
LO GNOMO RIDACCHIANTE
(David Bowie)
Stavo camminando giù per il corso
Quando sentii dei passi dietro di me.
E c’era un vecchio omino
vestito in scarlatto e grigio
Che camminava con passo strascicato.
Be’, trotterellò fino a casa mia,
e si sedette accanto al televisore,
Mettendosi le manine sulla pancia,
Ridacchiando e sogghignando
tutto il giorno.
Dovrei segnalarlo all’ufficio degli Gnomi1
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non mi acchiappi.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non puoi acchiapparmi.”
Disse lo gnomo ridacchiante.
Be’, gli diedi funghi velenosi arrostiti
e un bicchiere di vino di tarassaco 2.
Poi lo misi su un treno diretto a Eastbourne
Portai il suo bagaglio e gli diedi una bandiera.
” Hey, da dove vieni?”
” Dalla terra di Gnomessuno”3
“oh, veramente?”
Al mattino quando mi alzai,
Stava seduto ai bordi del mio letto,
Con suo fratello che si chiama Fred.
L’ aveva portato
perché mi cantasse una canzone.
Sentiamola,
si, che cos’è questo ticchettio?
“E’ Fred, e un metro-gnomo”4
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non mi acchiappi.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non puoi acchiapparmi.”
Disse lo gnomo ridacchiante”
“Ma non hai una casa dove andare?”5
“No”
“Non ti hanno insegnato
a tenere i capelli in ordine a scuola?
Sembri uno gnomo rotolante”6
“No, non a Londra alla Scuola di EcoGnomia”7
Adesso si sono trasferiti su nel camino,
viviamo di caviale e miele,
perché mi fanno guadagnare
un sacco di soldi
scrivendo testi comici per spettacoli radiofonici.
Si tratta, si tratta di Gnome Service8, naturalmente.
“Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non mi acchiappi.
Ah, ah, ah.. Ih, ih, ih…
Sono lo gnomo ridacchiante
e tu non puoi acchiapparmi.”
Disse lo gnomo ridacchiante.
NOTE
Pubblicata come singolo il 14 aprile 1967, “The Laughing Gnome” rappresenta un capitolo unico e per certi versi anomalo nella vasta discografia di David Bowie. Siamo nel pieno del suo periodo con la Deram Records, una fase in cui il giovane artista stava ancora esplorando diverse identità musicali, ben lontano dalle icone rock che avrebbe incarnato negli anni successivi.
La genesi del brano affonda le radici nel forte legame di Bowie con la tradizione del Music Hall e del Vaudeville britannico, e in particolare nell’evidente ammirazione per lo stile vocale e compositivo eccentrico di Anthony Newley, molto popolare all’epoca. “The Laughing Gnome” è un perfetto esempio di novelty song: un pezzo volutamente leggero, bizzarro e orecchiabile, costruito più per l’intrattenimento scanzonato che per la profondità artistica. Il suo tono quasi infantile e surreale la rende simile a una filastrocca musicata.
Musicalmente, la canzone si distingue per un arrangiamento allegro e semplice, con un uso prominente di fiati, ma soprattutto per l’elemento più caratteristico: la voce acuta e accelerata dello gnomo protagonista. Questo effetto, ottenuto manipolando la velocità del nastro di registrazione (una tecnica che ricordava successi come “Alvin e i Chipmunks“), crea un dialogo comico tra il giovane Bowie (che canta con un marcato accento londinese) e la creatura fantastica.
Il testo narra proprio questo incontro surreale, ma il vero cuore umoristico della canzone risiede in un uso insistito e quasi fanciullesco di giochi di parole, tipici anch’essi di un certo teatro leggero britannico. Come vedremo nelle note, Bowie gioca continuamente con le parole, storpiandole o sfruttando omofonie e assonanze per creare doppi sensi comici (ad esempio, trasformando la burocratica “Home Office” in “Gnome Office” o la celebre “No-Man’s Land” in “Gnome-Man’s Land”).
Nonostante l’orecchiabilità, fu un insuccesso commerciale alla sua uscita nel 1967. Paradossalmente, il brano conobbe una seconda vita e un’enorme popolarità quando la Deram decise di ripubblicarlo nel 1973, sfruttando l’onda del successo planetario di Bowie come Ziggy Stardust. Il singolo raggiunse la sesta posizione nelle classifiche britanniche, con grande (e forse non gradito) stupore dello stesso Bowie, che negli anni successivi prese spesso le distanze da questa sua creazione giovanile, considerandola quasi un “peccato di gioventù” poco rappresentativo della sua evoluzione artistica.
Oggi, “The Laughing Gnome” rimane un pezzo curioso e affascinante: una testimonianza delle versatili influenze del primissimo Bowie e un’istantanea della sua giocosa sperimentazione prima di intraprendere i percorsi musicali che lo avrebbero consacrato come leggenda.
1 Gioco di parole con l’inglese Home Office. Quest’ultimo è l’equivalente britannico del Ministero dell’Interno, un ente governativo che si occupa di materie come immigrazione, sicurezza e ordine pubblico. Il gioco giustappone la figura fantastica dello gnomo con l’immagine della burocrazia statale, creando un effetto comico e assurdo.
2 Gioco di parole basato sull’espressione No-Man’s Land (“Terra di nessuno”). Questo termine indica solitamente un’area contesa o non reclamata da nessuno (storicamente, ad esempio, la striscia di terra tra le trincee nemiche nella Prima Guerra Mondiale), ma qui viene usato semplicemente per indicare un luogo inesistente o immaginario. Bowie sostituisce “No” (Nessuno) con “Gnome”, creando “Terra degli uomini gnomi” (o “Terra di Gnomessuno”).
3 Il dandelion wine è un vino tradizionale ottenuto dai fiori di tarassaco. Questa bevanda, dal sapore floreale e leggermente dolce, è spesso associata alla primavera e alla rinascita. Viene prodotto fermentando i petali dei fiori con zucchero e succo di agrumi. Il vino di tarassaco è apprezzato per il suo gusto delicato e le proprietà benefiche dei tarassaci, ricchi di vitamine e antiossidanti. È un simbolo della creatività e della semplicità della tradizione rurale.
4 Evidente gioco di parole con metronome (metronomo), lo strumento meccanico o elettronico usato dai musicisti per tenere il tempo e scandire il ritmo con un ticchettio regolare (il “clicking noise” menzionato nel testo).
5 Qui il gioco di parole sfrutta la pronuncia colloquiale/cockney dell’inglese, dove spesso la ‘H’ iniziale viene omessa. Lo gnomo dice gnome (gnomo) ma suona molto simile a ‘ome (pronuncia popolare di home, casa). Quindi, la frase suona come “Non hai uno gnomo dove andare?”, ma significa chiaramente “Non hai una casa dove andare?”.
6 L’espressione richiama immediatamente rolling stone (“pietra rotolante”). Questo è sia un modo di dire inglese per indicare una persona che non si ferma mai, un vagabondo o uno spirito libero (a rolling stone gathers no moss, “pietra che rotola non raccoglie muschio”), sia un riferimento quasi certo alla celebre band The Rolling Stones. L’accostamento dello gnomo all’immagine del rocker vagabondo è volutamente comico.
7 Palese storpiatura di Economics (Economia). Il riferimento è alla prestigiosa London School of Economics (LSE), università londinese dove, studiò per un periodo Mick Jagger dei Rolling Stones, continuando così la velata allusione della nota precedente. L’idea di una “Scuola di Ecognomia” frequentata da gnomi è parte dell’assurdità generale.
8 Gioco di parole con Home Service. Il BBC Home Service era, fino al 1967 (proprio l’anno di uscita della canzone), il principale canale radiofonico nazionale della BBC nel Regno Unito. Trasmetteva un palinsesto molto vario che includeva notiziari, musica classica, programmi culturali, radiodrammi e anche programmi comici (“comedy prose for radio shows”). Il nome si presta perfettamente al gioco di parole in questo contesto.
Note di Daniele Federici
Salve. Mi permetto di aggiungere un dettaglio alle note 5 e 6 che copio da un vecchio libro Arcana: “Allusione ai Rolling Stones, dato che Mick Jagger ha studiato alla London School of Economics”. Allusione che pare confermata anche da questo video con lo Gnomo che esibisce una familiare linguaccia. Detto questo torno nel buio e vi ringrazio per il vostro splendido lavoro che “apre misteriose porte che non chiuderemo mai più”.
Ottimo spunto. Grazie dell’integrazione Dr. What 🙂