BABY LOVES THAT WAY
(David Bowie)
Baby likes to go outside,
so, I let her
Wants to fool with other guys,
so, I let her
Wants to be bad,
I let her be bad
But fooling around, always makes me sad
She fools around with other boys
and treat me
like an unwanted toy
[Baby loves that way]
Baby likes to go outside,
so, I let her
Wants to fool with other guys,
so, I let her
Wants to be bad,
so, I let her be bad
But fooling around, it will make me sad
She clings around with all the boys,
who treat her like a modern toy
[Baby loves that way]
LA MIA RAGAZZA AMA IN QUEL MODO
(David Bowie)
Alla mia ragazza piace uscire,
quindi la lascio fare
Vuole divertirsi con altri ragazzi,
e io la lascio fare
Vuole fare la monella,
e io le lascio fare la monella
Ma divertendosi con tutti, mi rende sempre infelice
Se la spassa con gli altri ragazzi
e mi tratta
come un giocattolo indesiderato
[La mia ragazza ama in quel modo]
Al mio tesoro piace uscire,
e io la lascio fare
Vuole divertirsi con altri ragazzi,
e io la lascio fare
Vuole fare la monella,
e io le lascio essere monella
Ma amoreggiando con tutti, mi renderà infelice
Si avvinghia a tutti i ragazzi,
che la trattano come un giocattolo di moda
[La mia ragazza ama in quel modo]
NOTE
Baby Loves That Way venne registrata da David Bowie (all’epoca ancora Davie Jones) il 20 luglio 1965 agli IBC Studios di Londra, insieme ai Lower Third. Il brano fu prodotto da Shel Talmy, già celebre per il suo lavoro con i Kinks e i primi Who, mentre al tavolo del missaggio sedeva Glyn Johns, che diventerà uno dei produttori e ingegneri più importanti della scena rock internazionale. In quell’occasione Bowie si occupò anche dell’armonica, accompagnato da una sezione di musicisti di alto livello che includeva il pianista Nicky Hopkins, session man richiestissimo dell’epoca e destinato a collaborare con Rolling Stones, Kinks e Who.
Il singolo venne pubblicato dalla Pye Records il 20 agosto 1965, con You’ve Got a Habit of Leaving sul lato A e Baby Loves That Way come B-side. Musicalmente il pezzo si muove nel solco del beat britannico di metà anni Sessanta, con echi marcati dei Kinks e un’attitudine che ricorda anche gli Herman’s Hermits. È un brano orecchiabile e immediato, ma dietro la leggerezza pop si cela un testo amaro: racconta della propria ragazza che “ama uscire” e che lo tratta come un “giocattolo indesiderato”. Una dinamica che fonde leggerezza e frustrazione, con un sottotesto quasi masochistico.
A rendere il tutto ancora più incisivo contribuisce l’arrangiamento: chitarre pungenti che sottolineano la tensione emotiva e soprattutto i cori ossessivi che ripetono il titolo della canzone con andamento quasi rituale. Non sono semplici backing vocals, ma una sorta di coro monastico dal tono ipnotico, concepito appositamente per rendere il senso di oppressione che vive il protagonista.
La canzone è rimasta a lungo un episodio secondario della produzione bowieana, recuperato sporadicamente in raccolte dedicate ai suoi esordi. Solo trentacinque anni dopo Bowie decise di riportarla alla luce durante le sessioni di Toy (2000), in cui rielaborava diversi brani scritti negli anni Sessanta. La nuova versione è radicalmente diversa: più lenta, più meditativa, privata della frenesia adolescenziale e impregnata invece di una malinconia adulta.
In studio con lui nella nuova versione c’era la band che lo accompagnava in quel periodo: Earl Slick alla chitarra solista, Mark Plati alla chitarra ritmica, Gail Ann Dorsey al basso e alle seconde voci, Mike Garson al pianoforte, Sterling Campbell alla batteria, Lisa Germano al violino, oltre ai cori di Holly Palmer ed Emm Gryner. È la voce di un uomo che non si ribella più, ma che racconta quasi con rassegnazione la propria sconfitta sentimentale.
Nonostante Toy fosse stato accantonato nel 2001 per decisione della casa discografica, Baby Loves That Way riuscì comunque a vedere la luce in alcune edizioni limitate legate all’album Heathen (2002) e a singoli come Slow Burn e I’ve Been Waiting for You. Solo molti anni dopo ha trovato la sua collocazione definitiva: prima nel cofanetto Brilliant Adventure (1992–2001) del 2021 e infine nella pubblicazione completa Toy:Box del 2022.
Lo stesso testo, due interpretazioni distanti decenni: nel 1965 un ragazzo che scherza amaramente sull’essere respinto; nel 2000 un artista maturo che canta con disincanto, trasformando un vecchio brano beat in un’elegia del tempo che passa.
Qui potete ascoltare la versione originale del 1965.