COSA RESTA
Cosa resta.
Restiamo noi con gli occhi sognanti che fissano ancora qualcosa oltre il finestrino del treno,
Noi con gli occhi tristi di vedove o stupefatti da bambino, di adolescenti increduli, immersi
Nel sano delirio delle nostre emozioni senza tempo.
Ci muoviamo affogati nei nostri ricordi in un incessante altalena che ci inebria, come le note sovrapposte ai nostri passi, dalle cuffie fin dentro le ossa.
Brividi dallo spazio dentro una navicella in avaria,
Salti di gioia mentre l’uomo delle stelle punta il dito proprio verso di te,
Sciogliersi in pianto mentre ancora ti chiedi se c’è vita su Marte.
E balli con lui che ancheggia in quel modo fa-fa-fa-fa-fashion e ti porta di nuovo, nella ressa di uno stadio per rivederlo con quell’ abito rosso materializzarsi dal ventre di un ragno di vetro.
Quegli stessi occhi smarriti, come un cucciolo in autostrada, quando realizzi che al prossimo passo la magia finisce.
E torni indietro, quasi di corsa, come altri che come te non vogliono ancora uscire…..e via da capo, una volta, due.
Non ho visto la mostra, l’ho vissuta.
Con le tante ME che ho portato x mano in questo che, altro non è, che un viaggio nel tempo.
Adolescente, donna, mamma.
Eravamo tutte insieme in questa carezza che resta l’ultima immagine di una giornata speciale.