Il Mio West (1998)

David Bowie Film Il Mio West Pieraccioni Testata 1

Film con Leonardo Pieraccioni, Harvey KeitelDavid Bowie, Sandrine Holt, Alessia Marcuzzi, Jim Van Der Woude e Yudii Mercredi

soggetto Giovanni Veronesi
sceneggiatura Giovanni Veronesi e Leonardo Pieraccioni
direttore della fotografia Josè Luis Alcane
scenografia Francesco Frigeri
costumi Maurizio Millenotti
Montaggio Cecilia Zanusso
Musica Pino Donaggio
regia di Giovanni Veronesi

David Bowie Film Il Mio West Pieraccioni 19 Locandina

IL MIO WEST da CIAK (novembre 1998)

David Bowie Film Il Mio West Pieraccioni 14
La copertina di Ciak

Pieraccioni prende carta e penna per raccontarvi in prima persona l’avventura sul set de Il mio West. Campocatino è in Garfagnana. Confina col cielo, con la terra e col West. È lì che ci siamo dati appuntamento. Ed è lì che una domenica di metà maggio è arrivato Harvey Keitel. Sembrava il Cattivo Tenente vestito da pistolero. Ha guardato il saloon, ha ispezionato la scuola, s’è intrattenuto nell’ufficio del telegrafista e probabilmente ha pensato che lo scenografo Frigeri fosse un genio. Io lo penso da tre anni. Dopo qualche giorno c’è stata la scena del nostro incontro. Un padre e un figlio che si riabbracciano dopo 20 anni. Sembravamo in “Carramba che gringos!” 150 figuranti perfetti hanno abbassato lo sguardo all’unisono. Qualcuno si è anche commosso. Il film stava per diventare un filmone. Judii Mercredi nel film fa mio figlio. Io nella vita non vorrei un figlio come lui: vorrei proprio lui! Ho avviato una pratica legale lunghissima per farmelo affidare ma pare proprio che i genitori, tra l’altro eccezionali anche loro, avranno la meglio. Negli occhi di quel bambino ci sono un’intelligenza e una delicatezza imbarazzante. Ho come l’impressione che nei prossimi film oltre alla costante-Ceccherini si aggiungerà anche quella di Judii. Per dieci settimane è stato davvero mio figlio. Sandrine Holt è mia moglie. L’avevo vista in Rapa Nui. È alta due metri e quindici. Quando giravo con lei ho messo la “zeppetta” nelle scarpe per essere più alto. Con quelle scarpe il fine settimane tornavo a Firenze. Jim Van der Woude è il pazzo del paese. Lo ha fatto talmente bene che sono convinto che un po’ lo sia davvero. Vive in simbiosi col suo cane Biuk. Ci parla, ci ride. Credo che il cane gli faccia anche da agente. A pausa pranzavano insieme e poi discutevano della scena successiva. A Campocatino c’è cascato dal cielo anche un certo David Bowie. 

David Bowie Film Il Mio West Pieraccioni
La locandina inglese

È arrivato un giovedì mattina. Me l’hanno presentato mentre ero al trucco. Lui, con un sorriso elegantissimo, mi ha detto qualcosa in inglese. Io ho fatto finta di capire ed ho annuito esageratamente: gli ho visto il sorriso spegnersi sulle labbra. Non potrò mai sapere che cosa mi ha detto. Nello specchio ho sorpreso l’aiuto regista che indicandomi gli diceva qualcosa tipo: “In Italia lui è l’attore che ha incassato più di tutti”. 

Bowie allora mi ha guardato e gli ha chiesto: “Sei sicuro?”. David Bowie non recita: canta. Qualsiasi cosa dicesse aveva una musicalità perfetta in sé. È una di quelle persone che dovremmo incontrare almeno una volta ogni 3 mesi per essere “investiti” da un senso assoluto di calma e di pace. Un pomeriggio abbiamo fatto le foto per il manifesto. Keitel e Bowie parlavano tra di loro. Io, come sempre, facevo finta di capire. Il fotografo ad un certo punto ha detto qualcosa tipo: “Avvicinate la testa!”. Poi ha fatto una polaroid. Gliel’ho rubata. Io in mezzo a loro due, sembravo un fan che ha avuto la fortuna di farci una foto insieme. Un po’ come quando vai in Spagna e fai stampare il tuo nome accanto a quello dei grandi toreri. L’ultimo giorno di riprese ci siamo salutati proprio come i pistoleri nel Far West: pacche sulle spalle da vecchi amici e promesse d’improbabili cene a New York! Forse non l’incontrerò più. Ma non importa: è tutto nel film. Ho avuto la fortuna di fare davvero qualcosa di grande. Ho avuto la fortuna di tornare bambino quando con l’indice e col pollice si sparava agli indiani. Ho avuto la certezza di scoprire che quel villaggio West in Garfagnana è sempre esistito. Bastava crederci. E noi l’abbiamo fatto”.

Leonardo Pieraccioni

LE FOTO DEL SERVIZIO DI CIAK


ALTRE FOTO TRATTE DAL FILM


VIDEO

Il momento “più alto” del film: David Bowie nei panni di Jack Sikora il pistolero psicopatico, mentre canta “Glory, Glory, Hallelujah”:

Un simpatico backstage del film: Bowie compare nella seconda parte.

Il ricordo di David Bowie e della sua permanenza in Garfagnana.


GLI INCONTRI DEI FAN SUL SET

Alcuni fortunatissimi Velvetgoldminer sono riusciti a incontrare Bowie sul set. Per vedere le foto degli incontri, clicca sul pulsante sotto.

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