LOOK BACK IN ANGER
(Lyrics by Bowie
Music by Bowie/Eno)
“You know who I am,” he said
The speaker was an angel
He coughed and shook his crumpled wings
Closed his eyes and moved his lips
“It’s time we should be going”
(Waiting so long, I’ve been waiting so, waiting so)
Look back in anger,
driven by the night
Till you come
(Waiting so long, I’ve been waiting so, waiting so)
Look back in anger,
see it in my eyes
Till you come
No one seemed to hear him
So he leafed through a magazine
And, yawning, rubbed the sleep away1
Very sane he seemed to me
(Waiting so long, I’ve been waiting so, waiting so)
Look back in anger,
driven by the night
Till you come
(Waiting so long, I’ve been waiting so, waiting so)
Look back in anger,
feel it in my voice
Till you come
(Waiting so long, ahhh…)
(Waiting so long, I’ve been waiting so, waiting so)
(repeat ad inf.)
GUARDA INDIETRO CON RABBIA
(Testo di Bowie
Musica di Bowie/Eno)
“Lo sai chi sono” disse
A parlare era un angelo
Tossì e si stiracchiò le ali spiegazzate
Chiuse gli occhi e mosse le labbra
“È ora di andare”
(Ho atteso così a lungo, ho atteso così a lungo)
Guardo indietro con rabbia,
guidato dalla notte
Fino al tuo arrivo
(Ho atteso così a lungo, ho atteso così a lungo)
Guardo indietro con rabbia,
la vedo nei miei occhi
Fino al tuo arrivo
Nessuno sembrò ascoltarlo
Così cominciò a sfogliare una rivista
E sbadigliando cancellò il sonno1
E mi sembrò così equilibrato
(Ho atteso così a lungo, ho atteso così a lungo)
Guardo indietro con rabbia,
guidato dalla notte
Fino al tuo arrivo
(Ho atteso così a lungo, ho atteso così a lungo)
Guardo indietro con rabbia,
la sento nella mia voce
fino al tuo arrivo
(Ho atteso così a lungo, ahhh)
(Ho atteso così a lungo, ho atteso così a lungo)
(ripete all’inf.)
NOTE
La canzone è stata registrata con il titolo provvisorio “Fury“, titolo che si avvicina alla frenetica traccia di accompagnamento.
“Mi è venuto in mente questo tema degli angeli e degli Angeli della Morte, che è il personaggio più temuto. Ma questo parla di un Angelo della Morte malridotto“. David Bowie, Melody Maker, 1979
Malgrado il titolo del brano rimandi all’omonima opera teatrale del 1956 di John Osborne, il brano non condivide alcuna tematica con il dramma. Sono invece due scene: il protagonista riceve la visita di un angelo con le ali spiegate, prima che i due personaggi si allontanino verso un destino sconosciuto. La seconda parte della canzone è collocata nell’era moderna, dove una persona sfoglia oziosamente una rivista, in attesa dell’arrivo di una persona non identificata.
1 Il termine “sleep” può anche significare il sonno eterno della morte