MOONAGE DAYDREAM
(Bowie)
I’m an alligator2,
I’m a mama-papa coming for you
I’m the space invader,
I’ll be a rock ‘n’ rollin’ bitch for you
Keep your mouth shut,
you’re squawking like a pink monkey bird3
And I’m busting up my brains
for the words
Keep your ‘lectric eye4 on me, babe
Put your ray gun to my head
Press your space face close to mine, love
Freak out in a moonage daydream, oh yeah!
Don’t fake it baby, lay the real thing on me
The church of man, love5
Is such a holy place to be
Make me baby, make me know you really care
Make me jump into the air
Keep your ‘lectric eye on me, babe
Put your ray gun to my head
Press your space face close to mine, love
Freak out in a moonage daydream, oh yeah!
Freak out, far out, in out6
SOGNO A OCCHI APERTI DELL’ERA LUNARE 1
(Bowie)
Sono un alligatore2,
sono un mamma – papà venuto per te
Sono l’invasore spaziale,
sarò una puttana del rock’n’roll per te
Tieni chiusa quella bocca,
stai urlando come se ti penetrassero3
E io mi sto dannando il cervello
per trovare le parole
Tieni la tua telecamera 4 puntata su di me, tesoro
Puntami la tua pistola laser alla testa
Premi la tua faccia spaziale contro la mia, amore
Vai fuori di testa in un sogno a occhi aperti dell’era lunare
Non fingere dolcezza, offriti a me completamente
La chiesa dell’uomo, amore5
È un posto così sacro in cui stare
Fammi baby, fammi sapere che ti importa davvero
Fammi impazzire di piacere
Tieni la macchina fotografica puntata su di me, tesoro
Puntami la tua pistola laser alla testa
Premi la tua faccia spaziale contro la mia, amore
Vai fuori di testa in un sogno a occhi aperti dell’era lunare
Vai fuori di testa, lontano, dentro fuori6
NOTE
Il brano fu originariamente inciso nel gennaio 1971 in una versione demo abbastanza trascurabile rispetto a quella che sarebbe stata reincisa dieci mesi dopo per l’album Ziggy Stardust.
Nella tematica dell’album, è il brano in cui il messia alieno si rivela nella sua combinazione di ribellione, e libertà sessuale e religiosa: l’archetipo della rockstar.
Bowie cerca di definire la mitologia di sé stesso come Ziggy Stardust, un “alligatore” (forte, senza rimorsi), un mamma/papà (senza un genere sessuale specifico, al di là di ogni definizione), un invasore spaziale (alieno, distante, incomprensibile, “altro”), una “puttana del rock’n’roll” che non ha tabù né limiti per arrivare al successo e alla fama.
Come spesso accade a Bowie in questo periodo, il rock è spesso associato al sesso: le due cose si intersecano, si sovrappongono, si rincorrono.
Ed ecco che Moonage Daydream, il “sogno ad occhi aperti dell’era lunare” è un momento di estasi che è anche sessuale. D’altronde la puttana del rock’n’roll, il mamma/papà invita l’ascoltare-fan a smetterla di urlare come se qualcuno la/lo penetrasse da dietro: “pink monkey bird” è slang gay per indicare chi, in un rapporto anale, riceve. Poi invita anche a “non fingerlo” (l’orgasmo), a farlo impazzire di piacere.
Ma cos’è questo “sogno ad occhi aperti (o diurno) dell’era lunare”? Nel 1969 il primo uomo mise piede sulla luna per la prima volta, e da quel giorno per gli anni a seguire le missioni Apollo si susseguirono. Sicuramente è stato un evento che ha segnato un’epoca, tanto da poterla tranquillamente ribattezzare come l’era della luna. All’epoca il sogno di colonizzarla e abitarla era ancora vividissimo, eccitante e pauroso. Ecco perché quel “freak out” che ha un’accezione di paura. D’altronde nel disco si parla di alieni.
Ma quello di “dar fuori di testa” è quasi un invito: forse l’Uomo delle Stelle è sceso sulla terra per dare una scossa, per rompere tutti i tabù dell’era lunare: le persone devono come risvegliarsi da questo sogno.
Un’altra interpretazione, più lirica, potrebbe essere il riferimento agli antichi culti che adoravano la Luna: la dea della Luna era la dea della magia, del subconscio, dell’ispirazione poetica. Il sogno diurno dell’era lunare potrebbe rappresentare quindi un percorso estatico e istintivo verso la creatività.
1 Quando Bowie eseguiva Moonage Daydream durante il suo primo tour Americano nel 1972, presentava il numero come “scritto da Ziggy Stardust stesso”.
2 Termine dello slang americano che indica una persona sicura e senza dubbi. In italiano lo si potrebbe tradurre con “squalo”.
3 Pink Monkey Bird (letteralmente: un uccello-scimmia rosa) in gergo è chi riceve in un rapporto anale.
4 Electric Eye, in slang, indica la telecamera o la macchina fotografica. E’ un modo di dire ormai in disuso.
5 Viste le allusioni sessuali del testo, soprattutto a sfondo omosessuale, la frase potrebbe anche essere “the church of man-love“, la chiesa dell’amore dell’uomo.
6 un’altra allusione sessuale chiude il brano: “In/Out” (Dentro/Fuori) era un termine gergale che indicava la penetrazione.
Una canzone si giudica nella sua interezza,ma questa fin dall’inizio ti da la scossa!
DAVID! “MAKE ME JUMP INTO THE AIR”!
d’accordo, in pieno
solo un mitico bowie poteva tanti anni fa scrivere un testo così…
solo lui: proprio così
che canzone spettacolare e che interpretazione! uno dei tanti capolavori e sicuramente una delle mie preferite
D’accordo con voi, ragazzi… Solo lui a quel tempo poteva scrivere ed interpretare quel brano. Onore anche ad un magnifico Mick Ronson, ai confini della realtà!!!!
stava veramente TROPPO AVANTI…
Veramente sta parlando delle droghe allucinatorie che circolavano in quel periodo e l’alligatore non è certo Ziggy, che era invece portatore di un messaggio di amore da parte di uno Starman. The Mamas and Papas sono un gruppo musicale degli anni 60 tipico di questi eventi. Sono quelli che poi fecero le musiche per L’uomo che cadde sulla Terra (al posto di lui, che le aveva già iniziate a comporre) Almeno questa è la mia interpretazione. L’album è un concept, ricordiamolo
Paola, “veramente sta parlando” non esiste. La verità l’aveva in tasca solo Bowie quando l’ha scritta. Il resto sono solo interpretazioni che possiamo darne rispetto a quanto ha detto e ai riferimenti che conosciamo.
Riguardo ai tuoi suggerimenti, non vediamo in alcun modo il riferimento alle droghe allucinatorie. E’ un concept album e, nell’economia della storia, sarebbe davvero senza senso. Per comprendere e interpretare un testo bisogna conoscerne anche la storia. >> segue
Bowie ha scritto “Moonage Daydream” come singolo di debutto del suo progetto “fake band”, The Arnold Corns, e lo ha poi rielaborato come parte della prima fase di concepimento di Ziggy Stardust. La canzone, fin dall’inizio, doveva servire come musica di entrata, un pezzo di caratterizzazione per un personaggio fasullo, sia che si trattasse di un falso idolo del pop ( Freddi Buretti ) o di una rock star di plastica (Ziggy Stardust, che Bowie avrebbe poi dichiarato essere autore del brano)
Detto questo: “I’m an alligator” è proprio Ziggy Stardust, come tutte le altre incarnazioni. La citazione dei Mamas and Papas ci sta, come anche alligator viene da “See you later alligator,” e tutti i “far outs” e “freak outs” provengono probabilmente dagli LP soul dell’epoca.
L’album è un concept, va visto come una storia (come Diamond Dogs e Outside) I primi pezzi descrivono il mondo triste e ridotto male, poi c’è la folgorazione e poi il messaggio di Starman, affidato proprio a Ziggy, che era comunque destinato a cambiare perchè altrimenti sarebbe stata la fine del rock’n roll. E qui secondo me si fa riferimento al periodo dei figli dei fiori e alla conseguente delusione dopo l’euforia. Il messaggio è comunque positivo, tu non sei solo, dammi le mani…
Cioè stai cercando di spiegare a quelli di Velvet Goldmine il concept di Ziggy? Pensi abbiano bisogno che glielo spieghi tu? 😀
Sto solo dando la mia versione, la verità in mano non ce l’ha nessuno, nè io nè loro. Si fa per commentare fra appassionati. Io la vedo così
Si, è vero, A me manca lo scambio di opinioni, al di là dei singoli tributi con cui omaggiamo il nostro Starman. Conoscendolo in tutte le sue sfaccettature, gli argomenti sono infiniti: composizione voce pittura arte design mimo recitazione cambiamento follia poesia coraggio bellezza profondità sensualità originalità intelligenza modestia purezza onestà cultura avangurdia violenza amore e disamore sogno provocazione astrazione genio e quel viso…