SLOW BURN
(Bowie)
Here shall we live in this terrible town
Where the price for our eyes
shall squeeze them tight like a fist
And the walls shall have eyes
And the doors shall have ears
But we’ll dance in their dark
And they’ll play with our lives
Like a Slow Burn
Leading us on and on and on
Like a Slow Burn
Turning us round and round and round
Hark who are we
So small in times such as these
Slow Burn
Slow Burn
Oh, these are the days
These are the strangest of all
These are the nights
These are the darkest to fall
But who knows?
Echoes in tenement halls
Who knows?
Though the years spare them all
Like a Slow Burn
Leading us on and on and on
Like a Slow Burn
Twirling us round and round and upside down
There’s fear overhead
There’s fear overground
Slow Burn
Slow Burn
Like a Slow Burn
Leading us on and on and on
Like a Slow Burn
Turning us round and round and round
And here are we
At the center of it all
Slow Burn
Slow Burn
Slow Burn
FUOCO CHE COVA
(Bowie)
Qui dovremo vivere² in questa città terribile³
Dove il prezzo dei nostri occhi⁴
li stritolerà stringendoli come un pugno
E i muri avranno occhi⁵
E le porte avranno orecchie⁵
Ma noi danzeremo nel loro buio
E loro giocheranno con le nostre vite
Come un fuoco che cova
Che ci trascina avanti senza fine⁶
Come un fuoco che cova
Che ci fa girare in tondo all’infinito⁷
Ascolta⁸, chi siamo noi?
Così piccoli in tempi come questi
Fuoco che cova
Fuoco che cova
Oh, questi sono i giorni
Questi sono i più strani di tutti
Queste sono le notti
Queste sono le più buie che cadranno
Ma chi lo sa?
Echi negli androni dei caseggiati⁹
Chi lo sa?
Anche se gli anni li risparmieranno tutti
Come un fuoco che cova
Che ci trascina avanti senza fine
Come un fuoco che cova
Che ci fa girare in tondo, a testa in giù¹⁰
C’è paura sopra di noi¹¹
C’è paura per terra¹¹
Fuoco che cova
Fuoco che cova
Come un fuoco che cova
Che ci trascina avanti senza fine
Come un fuoco che cova
Che ci fa girare in tondo all’infinito
Ed eccoci qui
Al centro di tutto questo
Fuoco che cova
Fuoco che cova
Fuoco che cova
NOTE
“Slow Burn” fu concepita negli studi Allaire Studios sui monti Catskills, dove Bowie sperimentò quello che definì “quasi un’epifania”. Registrando con il produttore Tony Visconti per la prima volta dal 1980 (Scary Monsters), l’ambiente montano spoglio e spartano cristallizzò i suoi pensieri sul decadimento spirituale e culturale americano. La grande sala di 200 metri quadrati con soffitti di 12 metri fornì l’acustica espansiva che plasmò l’approccio produttivo atmosferico del brano.
Il timing delle registrazioni si rivelò tragicamente sincronizzato con la storia: le tracce base furono registrate tra agosto e settembre 2001, con gli attacchi dell’11 settembre che avvennero durante la produzione. Bowie però ha sempre negato che l’album rispondesse direttamente al 9/11, insistendo che i testi riflettevano ansie che nutriva “da diversi anni” riguardo alla cultura americana.
La chitarra di Pete Townshend fu aggiunta tramite collaborazione remota, uno dei primi brani importanti di Bowie a utilizzare la tecnologia di condivisione file. Townshend registrò le sue parti a Londra e le inviò via Pro Tools, creando quello che Bowie descrisse come “la chitarra più eccentrica e aggressiva che abbia mai sentito suonare da Pete”. Gli overdub finali includevano il ritorno dei Borneo Horns il 29 gennaio 2002, la loro prima apparizione su un album di Bowie dal 1987.
¹ Slow Burn: L’espressione indica una “combustione lenta”, un fuoco che arde gradualmente covando sotto la superficie. Metaforicamente descrive tensione o rabbia che si accumula lentamente. Ho scelto “Fuoco che cova” per mantenere l’immagine del fuoco e il senso di qualcosa che brucia nascosto.
² Here shall we live: Il registro arcaico di “shall” conferisce solennità profetica al verso, come una sentenza biblica.
³ Terrible town: Mantiene l’alliterazione dell’originale e l’atmosfera urbana distopica. La “città terribile” richiama le metropoli infernali della letteratura moderna.
⁴ The price for our eyes: Il “prezzo dei nostri occhi” si riferisce al costo esistenziale del vedere/osservare una realtà insopportabile.
⁵ I muri avranno occhi e le porte avranno orecchie: Riferimento diretto a Luca 12:3: “ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito nella luce”. Anticipa profeticamente la sorveglianza post-9/11.
⁶ Leading us on and on and on: “Lead on” significa trascinare, guidare avanti (spesso verso l’inganno). La ripetizione enfatizza l’infinità del processo.
⁷ Turning us round and round and round: La circolarità ossessiva suggerisce intrappolamento e disorientamento, senza via d’uscita.
⁸ Hark: Forma arcaica per “ascolta”, conferisce tono biblico e profetico al verso.
⁹ Tenement halls: Richiamo a “The Sound of Silence” di Simon & Garfunkel (“subway walls and tenement halls”). I caseggiati popolari come luoghi dove emerge la verità dei marginalizzati.
¹⁰ Twirling us round and round and upside down: Il “twirling” (far girare vorticosamente) aggiunge il senso di totale disorientamento spaziale.
¹¹ Fear overhead/overground: Contrapposizione spaziale che suggerisce la paura come elemento pervasivo, dal cielo alla terra.