SUE (OR IN A SEASON OF CRIME)
(Bowie)
Sue, I got the job
We’ll buy the house
You’ll need to rest
But now we’ll make it
Sue, the clinic called
The x-ray’s fine
I brought you home
I just said home
Sue, you said you wanted writ
“Sue the virgin” on your stone
For your grave
Why, too dark to speak the words?
For I know that you have a son
Oh, folly, Sue
Ride the train I’m far from home
In a season of crime none need atone
I kissed your face
Sue, I pushed you down beneath the weeds
Endless faith in hopeless deeds
I kissed your face
I touched your face
Sue, Goodbye
Sue, I found your note
That you wrote last night
It can’t be right
You went with him
Sue, I never dreamed
I’m such a fool
Right from the start
You went with that clown
SUE (O IN UNA STAGIONE DI CRIMINE)
(Bowie)
Sue, ho avuto il lavoro
Compreremo la casa
Avrai bisogno di riposare
ma adesso ce la faremo
Sue, la clinica ha telefonato
I raggi X sono a posto
Ti ho riportata a casa
Ho appena detto “casa”
Sue, hai detto che vuoi che sia scritto
“Sue, la vergine” sulla lapide
della tua tomba
Perché sono così oscure da pronunciare, quelle parole?
Perché so che hai un figlio
Oh, follia, Sue!
Prendo il treno, sono lontano da casa
In una stagione di crimini nessuno deve espiare
Ho baciato la tua faccia
Sue, ti ho spinta giù sotto le erbacce
Fede infinita in atti senza speranza
Ho baciato la tua faccia
Ho toccato la tua faccia
Sue, addio
Sue, ho trovato il tuo messaggio
Che hai scritto la scorsa notte
Non può essere giusto
Sei andata con lui
Sue, non avrei mai immaginato
Sono proprio uno stupido
Fin dall’inizio
Sei andata con quel pagliaccio
NOTE
Pubblicato come singolo nel 2014 e incluso nell’album “Blackstar” del 2016, si tratta di un brano sperimentale, influenzato dal jazz e dalla musica contemporanea. Racconta la storia di un uomo che uccide la moglie Sue per gelosia e viene poi condannato a morte.
La genesi della canzone risale al 2013, quando Bowie collaborò con la Maria Schneider Orchestra per una sessione di registrazione a New York. Bowie aveva scritto il testo e la melodia della canzone, mentre la Schneider si occupò degli arrangiamenti orchestrali. La versione originale della canzone, lunga oltre sette minuti, fu pubblicata come singolo nel novembre 2014 e vinse il Grammy Award per la miglior interpretazione rock.
Nel 2015, Bowie decise di registrare una nuova versione della canzone con il gruppo di musicisti jazz guidato dal sassofonista Donny McCaslin, per includerla nel suo ultimo album “Blackstar“. La nuova versione della canzone, più breve e con un ritmo più incalzante, fu modificata anche nel testo e nella struttura. Bowie aggiunse una sezione finale in cui il protagonista si rivolge alla moglie morta con parole di rimorso e amore.
Il significato della canzone è stato oggetto di diverse interpretazioni. Alcuni critici hanno visto nella storia di Sue una metafora della malattia e della morte che incombevano su Bowie. Altri hanno evidenziato il tema della colpa e del perdono, o hanno riconosciuto delle influenze letterarie, come il racconto “In a Season of Calm Weather” di Ray Bradbury o il romanzo “Lolita” di Vladimir Nabokov.
Chi è il pagliaccio?
Da WP:
Nel suo album Blackstar David Bowie ha inciso la canzone ‘Tis a Pity She Was a Whore, il cui titolo è quasi identico a quello della tragedia. (di J. Ford), mentre il singolo dallo stesso album Sue (Or in a Season of Crime) racconta dell’indecisione di Arabella tra Giovanni e Sorano (della stessa tragedia) .
https://it.wikipedia.org/wiki/Peccato_che_sia_una_sgualdrina