Sue (Or In A Season Of Crime) | Testo e Traduzione

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SUE (OR IN A SEASON OF CRIME)

(David Bowie)

Sue, I got the job
We’ll buy the house
You’ll need to rest
But now we’ll make it

Sue, the clinic called
The x-ray’s fine
I brought you home
I just said home

Sue, you said you wanted writ
“Sue the virgin” on your stone
For your grave

Why, too dark to speak the words?
For I know that you have a son
Oh, folly, Sue

Ride the train I’m far from home
In a season of crime none need atone
I kissed your face

Sue, I pushed you down beneath the weeds
Endless faith in hopeless deeds
I kissed your face
I touched your face
Sue, Goodbye

Sue, I found your note
That you wrote last night
It can’t be right
You went with him

Sue, I never dreamed
I’m such a fool
Right from the start
You went with that clown

SUE (O IN UNA STAGIONE DI CRIMINE)

(David Bowie)

Sue, ho avuto il lavoro
Compreremo la casa
Avrai bisogno di riposare
ma ora ce la faremo

Sue, la clinica ha telefonato
I raggi X sono a posto
Ti ho riportata a casa
Ho appena detto “casa”

Sue, hai detto che vuoi che sia scritto
“Sue, la vergine” sulla lapide
della tua tomba

Perché quelle parole sono così difficili da pronunciare?
Perché so che hai un figlio
Oh, follia, Sue!

Prendo il treno, sono lontano da casa
In una stagione di crimini nessuno deve espiare
Ho baciato la tua faccia

Sue, ti ho spinta giù sotto le erbacce
Fede infinita in azioni disperate
Ho baciato la tua faccia
Ho toccato la tua faccia
Sue, addio

Sue, ho trovato il tuo messaggio
Che hai scritto la scorsa notte
Non può essere giusto
Sei andata con lui

Sue, non avrei mai immaginato
Sono proprio uno stupido
Fin dall’inizio
Sei andata con quel pagliaccio

NOTE

Sue (Or in a Season of Crime)” è stata pubblicata come singolo nel 2014 e successivamente inclusa nell’album “Blackstar” del 2016.

Questo brano segna una tappa significativa nella carriera di Bowie, con il suo connubio tra jazz e musica contemporanea, grazie alla collaborazione con la rinomata Maria Schneider Orchestra.

La genesi della canzone risale al 2013, quando Bowie collaborò con Maria Schneider per una sessione di registrazione a New York. Bowie aveva scritto il testo e la melodia della canzone, mentre la Schneider si occupò degli arrangiamenti orchestrali. La versione originale della canzone, lunga oltre sette minuti, vinse il Grammy Award per la miglior interpretazione rock.

Nel 2015, Bowie decise di registrare una nuova versione della canzone con il gruppo di musicisti jazz guidato dal sassofonista Donny McCaslin, per includerla nel suo ultimo album “Blackstar“. La nuova versione della canzone, più breve e con un ritmo più incalzante, fu modificata anche nel testo e nella struttura. Bowie aggiunse una sezione finale in cui il protagonista si rivolge alla moglie morta con parole di rimorso e amore.

La canzone affronta temi complessi come la malattia, la morte e la ricerca di speranza in situazioni disperate. La figura di Sue è centrale nel testo, simbolizzando non solo una persona amata, ma anche una rappresentazione delle sfide emotive che Bowie ha affrontato nella propria vita. Racconta la storia di un uomo che uccide la moglie Sue per gelosia e viene poi condannato a morte.

Può essere una metafora della vulnerabilità umana, simile ai temi esplorati nel racconto “In a Season of Calm Weather” di Ray Bradbury e nel romanzo “Lolita” di Vladimir Nabokov. Bowie si ispira a una varietà di influenze letterarie e culturali. Le sue liriche evocano immagini potenti e riflessioni profonde, facendo riferimento a esperienze universali che risuonano con il pubblico. Il “pagliaccio” menzionato nel brano può essere interpretato come un simbolo della tragedia e dell’assurdità della vita, richiamando alla mente l’idea di un mondo che spesso nasconde dolore dietro una facciata di normalità. Il brano ha senza dubbio una sua struttura musicale innovativa e un arrangiamento audace, con la fusione di elementi jazz e sonorità contemporanee.

Autore

  • DBI Crew PIC Profile 2

    La Crew al timone di David Bowie Italia | Velvet Goldmine è formata da Daniele Federici e Paola Pieraccini. Daniele Federici è organizzatore di eventi scientifici ed è stato critico musicale per varie testate, tra cui JAM!. È autore di un libro su Lou Reed del quale ha tradotto tutte le canzoni. Paola Pieraccini, imprenditrice fiorentina, è presente su VG fin dall'inizio e lo segue dagli anni '70. Entrambi hanno avuto modo di incontrare Bowie come rappresentanti del sito.

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Crew DBI
La Crew al timone di David Bowie Italia | Velvet Goldmine è formata da Daniele Federici e Paola Pieraccini. Daniele Federici è organizzatore di eventi scientifici ed è stato critico musicale per varie testate, tra cui JAM!. È autore di un libro su Lou Reed del quale ha tradotto tutte le canzoni. Paola Pieraccini, imprenditrice fiorentina, è presente su VG fin dall'inizio e lo segue dagli anni '70. Entrambi hanno avuto modo di incontrare Bowie come rappresentanti del sito.
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Teresa
Teresa
5 anni fa

Chi è il pagliaccio?

Sante
Sante
Rispondi a  Teresa
4 anni fa

Da WP:
Nel suo album Blackstar David Bowie ha inciso la canzone ‘Tis a Pity She Was a Whore, il cui titolo è quasi identico a quello della tragedia. (di J. Ford), mentre il singolo dallo stesso album Sue (Or in a Season of Crime) racconta dell’indecisione di Arabella tra Giovanni e Sorano (della stessa tragedia) .

Ultima modifica di 4 anni fa da Sante