Shadow Man (1971) | Testo e Traduzione

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SHADOW MAN

(David Bowie)

There’s a man back a-ways
Who believes at where he is
And there’s a girl
Up ahead who says she knows

And the street overflows
With the folk who understand
But for the guy who can’t be seen
He’s the Shadow Man
And the Shadow Man is close at hand

Take a turn and see his smile
Made of nothing but loneliness
Just take a walk and be a friend
To the Shadow Man

You can call him Joe,
you can call him Sam
You should call and see who answers
For he promises to come running,
guided by the truth
But the Shadow Man is really you

Look in his eyes
and see your reflection
Look to the stars and see his eyes
He’ll show you tomorrow,
he’ll show you the sorrows
Of what you did today

You can call him foe,
you can call him friend
You should call and see who answers
For he knows your eyes
are drawn to the road ahead

And the Shadow Man
is waiting round the bend
Oh, the Shadow Man
Ohooooo oooo
Shadow man, shadow man
It’s really you, it’s really you, it’s really you
He’s the shadow man
Oh yeah
Shadow man

Shadow Man
Is waiting up ahead
Shadow Man
Waiting up ahead
Is waiting up ahead

L’UOMO OMBRA

(David Bowie)

C’è un uomo lontano lì dietro
Che crede nel luogo in cui sta
E c’è una ragazza
Lì di fronte che dice di sapere

E la strada trabocca
Di gente che comprende
Eccetto il ragazzo che non può essere visto
È l’uomo-ombra
E l’uomo-ombra è vicino

Prendi una svolta e guarda il suo sorriso
Fatto solo di solitudine
Fai una passeggiata e sii un amico
Dell’uomo-ombra

Puoi chiamarlo Joe,
puoi chiamarlo Sam
Prova e vedi chi risponde
Perché lui promette di correre lì,
guidato dalla verità
Ma l’uomo-ombra in realtà sei tu

Guardalo negli occhi
e vedi il tuo riflesso
Guarda le stelle e vedi i suoi occhi
Ti mostrerà il domani,
ti mostrerà i rimorsi
Di ciò che hai fatto oggi

Puoi chiamarlo nemico,
puoi chiamarlo amico
Prova e vedi chi risponde
Perché lui sa che i tuoi occhi
sono attratti dalla strada di fronte a te

E l’uomo-ombra
attende dietro la curva
Oh, l’uomo-ombra
Oh oh
L’uomo-ombra, l’uomo-ombra
Sei proprio tu, proprio tu, proprio tu
È l’uomo ombra
Oh si
L’uomo-ombra

L’uomo-ombra
Attende lì di fronte
L’uomo-ombra
Attende lì di fronte
Attende lì di fronte 1

NOTE

Shadow Man è uno di quei brani che sembrano aver seguito Bowie come un’ombra per decenni. La sua prima incarnazione risale al novembre del 1971, nello stesso periodo in cui stava prendendo forma Ziggy Stardust. Bowie entrò ai Trident Studios di Londra e registrò il pezzo insieme a Five Years e It’s Gonna Rain Again. Ma quella canzone, intima e introspettiva, non aveva nulla a che vedere con il futuro alieno caduto sulla Terra: troppo folk, troppo interiore per il mondo scintillante che stava nascendo. Rimase fuori dall’album, lasciata in un cassetto.

Le sue radici sono più complesse di quanto sembri. Shadow Man potrebbe essere nato come una riscrittura di C’est la Vie, un brano rimasto inedito, e Bowie vi inserì anche l’eco del vocal tag “really you, really me” già usato in Wild Eyed Boy From Freecloud. Non mancano tracce di ispirazioni esterne: nel bridge si riconosce la voce di Neil Young, con la sua malinconica discesa melodica (“he’ll show you tomorrow/he’ll show you the sorrows”), mentre dal cantautore americano Biff Rose e dal suo The Man Bowie prese in prestito più di un dettaglio, dai testi alle inflessioni vocali.

Per anni Shadow Man rimase un titolo fantasma, finché non riaffiorò in un box set del 2024, montata a partire dalle vecchie take del ’71. Nel frattempo, però, Bowie non se n’era dimenticato. Tra il 2000 e il 2001, durante le sessioni di Toy, decise di riprenderla in mano. La circondò di un’atmosfera sospesa, lenta, quasi sognante, con archi arrangiati da Tony Visconti e la sua band di allora a costruire un paesaggio sonoro morbido ma inquieto. Anche in questa nuova veste, tuttavia, il destino della canzone rimase incerto: Toy venne accantonato, ma la versione del 2000 riuscì comunque a farsi strada, trovando spazio nel 2002 nell’edizione limitata di Heathen e come b-side nei singoli Slow Burn e I’ve Been Waiting for You, oltre che nella seconda versione del singolo inglese di Everyone Says Hi. Successivamente riapparve anche nella raccolta Nothing Has Changed del 2014, fino alla pubblicazione integrale di Toy nel cofanetto Brilliant Adventure (1992–2001) e nella versione ampliata Toy:Box del 2022.

Il cuore del brano, però, non è mai cambiato. Bowie stesso, in un’intervista del 1989, spiegò che il testo fa riferimento al proprio “sé ombra”, quella parte nascosta che ognuno porta dentro e che, in chiave junghiana, è tanto oscura quanto necessaria per completare la personalità. Shadow Man è un dialogo con quel lato interiore: a tratti consolatorio, a tratti spietato, sempre venato di malinconia. Alcuni critici hanno letto in queste parole un confronto fra il giovane David Jones di Bromley e la figura di Bowie ormai proiettata nel mito: l’ombra che ci segue può essere sia un peso che una guida.

Riascoltata oggi, la canzone mostra una continuità sorprendente con altri momenti riflessivi della sua produzione, da Conversation Piece a Wild Eyed Boy from Freecloud. Non è un classico da palco, ma una confessione a bassa voce, che attraversa mezzo secolo di carriera senza perdere la sua forza. Forse proprio per questo resta affascinante: perché ci ricorda che dietro i costumi, i personaggi e i mondi immaginari, Bowie non smise mai di guardarsi allo specchio e di interrogarsi su chi fosse davvero il suo “uomo-ombra”.

Potete trovare la versione del brano re-incisa per Toy qui.

Autore

  • DBI Crew PIC Profile 2

    La Crew al timone di David Bowie Italia | Velvet Goldmine è formata da Daniele Federici e Paola Pieraccini. Daniele Federici è organizzatore di eventi scientifici ed è stato critico musicale per varie testate, tra cui JAM!. È autore di un libro su Lou Reed del quale ha tradotto tutte le canzoni. Paola Pieraccini, imprenditrice fiorentina, è presente su VG fin dall'inizio e lo segue dagli anni '70. Entrambi hanno avuto modo di incontrare Bowie come rappresentanti del sito.

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La Crew al timone di David Bowie Italia | Velvet Goldmine è formata da Daniele Federici e Paola Pieraccini. Daniele Federici è organizzatore di eventi scientifici ed è stato critico musicale per varie testate, tra cui JAM!. È autore di un libro su Lou Reed del quale ha tradotto tutte le canzoni. Paola Pieraccini, imprenditrice fiorentina, è presente su VG fin dall'inizio e lo segue dagli anni '70. Entrambi hanno avuto modo di incontrare Bowie come rappresentanti del sito.
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2 Commenti
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Tiziana
Tiziana
8 anni fa

Bellissima questa ballata, struggente, grazie per la traduzione..

Gian Guido Grassi
Gian Guido Grassi
6 anni fa

Grazie Bowie, grande anima. Grazie a voi per la spiegazione!