BALLAD OF THE ADVENTURERS
(Brecht/Muldowney)
Sickened by sun,
with rainstorms lashing him rotten
A looted wreath crowning
his tangled hair
Every moment of his youth
apart from its dream was forgotten
Gone the roof overhead,
but the sky was always there
Oh you, who are flung out,
alike from heaven and from Hades
You murderers who’ve been
so bitterly repaid
Why did you part from the mothers
who nursed you as babies
It was peaceful and you slept
and there you stayed
Still, he explores
and rakes the absinthe green oceans
Though his mother
has given him up for lost
Grinning and cursing
with a few odd tears of contrition
Always in search of that land
where life seems best
Loafing through hells
and flocked through paradises
Calm and grinning,
with a vanishing face
At times he still dreams of a small field
he recognises
With a blue sky overhead and nothing else
LA BALLATA DEGLI AVVENTURIERI
(Brecht/Muldowney)
Malato di sole,
corroso dalla pioggia
Una corona di fiori rubata incoronava
i suoi capelli arruffati
Ogni istante della sua giovinezza
tranne i suoi sogni è stato dimenticato
Non un tetto sulla testa,
ma il cielo c’era sempre
Oh, voi, che siete stati cacciati
dal cielo e dall’Ade
Voi assassini che siete stati così
amaramente ripagati
Perché siete andati via dalle madri
che vi nutrivano da piccoli
Era tranquillo e voi dormivate
e stavate li
Ancora lui esplora
e rastrella i verdi oceani d’assenzio
Sebbene sua madre
lo abbia dato per disperso
Sogghignando e bestemmiando
con qualche strana lacrima di contrizione
Sempre alla ricerca di quella terra
dove la vita sembra migliore
Vagando per inferni
e affollandosi per paradisi
Calmo e sogghignante,
con un volto evanescente
A volte ancora sogna un piccolo prato
che riconosce
Con un cielo blu sopra e nient’altro
NOTE
La canzone “Ballad of the Adventurers” è stata interpretata da David Bowie nel 1982 per lo sceneggiato televisivo “Baal“, tratto dall’omonima opera teatrale di Bertolt Brecht. La canzone racconta la storia di Baal, un poeta ribelle e anticonformista che vive una vita di eccessi e avventure, senza curarsi delle convenzioni sociali o delle conseguenze delle sue azioni. Baal si ritrova a vagare per il mondo con il suo amico Ekrt, ma alla fine si rende conto che non c’è più nulla che lo attrae o lo soddisfa. La canzone è una sorta di testamento spirituale di Baal, che esprime il suo disprezzo per la società borghese e il suo amore per la libertà e la natura. La canzone ha un tono malinconico e ironico, e riflette il tema della decadenza e della solitudine che caratterizza l’opera di Brecht.