THE MAN WHO SOLD THE WORLD¹
(David Bowie)
We passed upon the stair
We spoke of was and when
Although I wasn’t there
He said I was his friend
Which came as some surprise
I spoke into his eyes
I thought you died alone
A long, long time ago2
Oh no, not me
I never lost control
You’re face to face
With The Man Who Sold The World
I laughed and shook his hand
And made my way back home
I searched for form and land
For years and years I roamed
I gazed a gazely stare
At all the millions here
We must have died alone
A long, long time ago
Who knows? Not me
We never lost control
You’re face to face
With the Man who Sold the World.
L’UOMO CHE VENDETTE IL MONDO¹
(David Bowie)
Ci incrociammo sulle scale
Parlammo di cosa e di quando accadde
Malgrado non fossi lì
Mi disse che ero suo amico
Il che fu una sorpresa
Parlai guardandolo negli occhi
Pensavo fossi morto da solo
Tanto, tanto tempo fa2
Oh no, non io
Non ho mai perso il controllo
Sei faccia a faccia
Con l’uomo che vendette il mondo
Risi e gli strinsi la mano
E me ne tornai a casa
Ho cercato scopo e stabilità
Per anni e anni ho vagato
Ho fissato intensamente
Tutti i milioni presenti
Dobbiamo essere morti da soli
Tanto, tanto tempo fa
Chi lo sa? Non io
Non abbiamo mai perso il controllo
Sei faccia a faccia
Con l’uomo che vendette il mondo
NOTE
David Bowie dichiarò nel 1997 a proposito della canzone: “Penso di averla scritta perché c’era una parte di me che stavo ancora cercando… Per me quella canzone ha sempre esemplificato lo stato d’animo che si prova quando si è giovani, quando ci si rende conto che c’è una parte di noi che non siamo riusciti a mettere insieme… C’è questa grande ricerca, un gran bisogno di comprendere realmente chi siamo“.
1 Il titolo del brano ha più precursori: il romanzo di fantascienza The Man Who Sold The Moon di Robert A. Heinlein, molto amato da Bowie; un fumetto della DC del 1954 The Man Who Sold The Earth; una satira politica brasiliana del 1968 The Man Who Bought The World. Tuttavia nessuno di questi ha un collegamento tematico con una delle canzoni più enigmatiche di Bowie.
2 Si ritiene che la strofa iniziale sia stata ispirata dalla poesia del 1899 Antigonish del poeta americano Hughes Mearns (1875–1965), nota anche come The Little Man Who Wasn’t There: “Yesterday upon the stair I met a man who wasn’t there. He wasn’t there again today I wish, I wish he’d go away (Mentre salivo le scale, ho incontrato un uomo che non era lì. Anche oggi non c’era. Vorrei, vorrei tanto che se ne stesse lontano).
Abbiamo aggiunto qualche nota esplicativa in più per aiutarvi a comprendere meglio il senso del testo.
Meravigliosa metafora del “doppio” col quale David si è confrontato tutta la vita. Quanti “eteronimi”potremmo rintracciare nella straordinaria genialità della sua produzione…
Gia’…il dualismo……
Ciao, mi.spiegate il significato e il senso del resto di questa canzone?
Il significato è tanto bello quanto malinconico. ci fa capire che quell’uomo che ha venduto il mondo si rinnova ogni giorno e ad ogni generazione, e che tutti noi, almeno una volta gli abbiamo stretto la mano
Realtà sempre distopiche e multiple. Testi tutti da interpretare ma con una attenta lettura ci si riesce.
Io credo che l’uomo che ha venduto il mondo sia quella figura che ci ha traditi per la prima volta quando l’innocenza si poteva ancora scorgere dal brillio dei nostri occhi. La canzone lascia però intuire con il suo andare melanconico che l’effetto del tradimento per alcuni può aver avuto esiti anche tragici.
Ciao Stefano … non troviamo, nel testo, nulla che possa giustificare questa interpretazione se non, appunto, una libera esegesi personale. Abbiamo aggiunto ulteriori note al testo, soprattutto una illuminante dichiarazione di Bowie, per aiutarvi a coglierne il senso.
Quale legame si può intravedete secondo voi con stereotipi religiosi: chi ha venduto il mondo la prima volta: un dio?
Pensiamo che non ci sia alcun riferimento religioso nel testo.
Ma allora era se stesso che avrebbe venduto il mondo?
Io, personalmente, preferisco la cover dei Nirvana – come loro nessuno.
Sono d’accordo che la cover sia migliore dell’originale. I Nirvana l’hanno drammatizzata, giustamente, perché il testo è drammatico. Nemmeno l’autore l’aveva capito.
C’è un errore di ortografia nel discorso di David Bowie che non si può vedere “a sempre e semplificato” se ha è verbo ci vuole la acca e la “e” non serve.
Ciao Giacomo, grazie di avercelo segnalato. La frase corretta è, ovviamente, “ha sempre esemplificato” 😉
penso sia riferito all’uomo che vendette la musica alla propaganda e cioè lui trasfigurato nella misteriosa persona che lo incrocia sulle scale, inizia un monologo con e lui gli stringe la mano ecc…. ecc….
si trova faccia a faccia con se stesso invecchiato e non avrebbe mai creduto di arrivare fin lì.
Chi lo sa? Non io
Non abbiamo mai perso il controllo
Sei faccia a faccia
Con l’uomo che vendette il mondo
Non so se e quanto siate a conoscenza dei temi classici dell’esoterismo, ma è evidente che si tratta di questo, in questa strofa almeno:
“Ho cercato una forma e una terra, per anni e anni ho vagato, ho fissato intensamente tutti i milioni che ci sono qui”.
Cercare una forma e una terra è quello che si dice che facciano certe anime disincarnate che cercano un nuovo corpo e un luogo per tornare a “vivere”.
Vorrei dire dell’altro, ma lo spazio è limitato. Siamo nell’era di Twitter del resto.
La lettura spirituale ed esoterica è la lettura giusta. David era un cultore dell’esoterismo, questo brano è nell’ LP che dichiarò aver dedicato al tema. Una delle piu belle canzoni. Incerto se l’uomo sia Gesù, Lucifero, o Adamo. Questo è da scoprire