01 | Buddha of Suburbia | 4:28 |
02 | Sex and the Church | 6:25 |
03 | South Horizon (strumentale) | 5:26 |
04 | The Mysteries (strumentale) | 7:12 |
05 | Bleed Like a craze, Dad | 5:22 |
06 | Strangers When We Meet | 4:58 |
07 | Dead Against It | 5:48 |
08 | Untitled No. 1 | 5:01 |
09 | Ian Fish, U.K. Heir (strumentale) | 6:27 |
10 | Buddha of Suburbia | 4:19 |
Tutti i brani sono composti da David Bowie
Informazioni
Data di Uscita
8 Novembre 1993
Registrazione
Mountain Studios (Montreux, Svizzera) e O’Henry Sound Studios (Burbank, USA) – Giugno/Luglio 1993
Produzione
David Bowie, David Richards
Recensione
Composto e registrato freneticamente, sull’onda di un entusiasmo che sembrava perso da tempo, “The Buddha of Suburbia“ si colloca in momento particolare della carriera di Bowie, che negli ultimi anni non era stata né lineare né dagli esiti costanti.
Partendo dai temi musicali scritti per il serial TV BBC2 tratto dall’omonimo romanzo di Kureishi, Bowie non propone la vera colonna sonora – come erroneamente recita la copertina del cd – ma la sua estensione, palesando già nella title track un gioco di autocitazioni che stava da tempo elaborando, concentrandosi questa volta sia su materiale già noto e riconoscibile, ma anche su qualcosa – la colonna sonora vera – che il pubblico, di fatto, non conosceva. Senza dubbio un gioco intellettuale intrigante, una delle sorprese dell’opera. Il testo d’origine, del resto, a più riprese chiama in causa Bowie, quindi perché non autocitarsi in queste musiche, dato che hanno il pregio finale di non essere mai sterilmente autoreferenziali? Lui stesso ce lo spiega, a modo suo, nelle lunghe, preziose e curiose note di copertina. La storia di Karim, outsider delle periferie londinesi, diventa, con costanti entrate e uscite dalla metafora, la storia di una parte di Bowie stesso (Stranger When we Meet) in una nuova, meditata, immedesimazione.
L’altra sorpresa del disco è nel nome di Erdal Kizilcay: il pubblico lo collega solitamente al periodo Glass Spider stigmatizzandolo quindi in modo negativo. Qui invece l’accoppiata Bowie/Kizilcay produce suoni e atmosfere di altissimo livello (Sex and the Church), cosicché quest’opera nel suo insieme, legittima, prima ancora di “1.Outside“, la definitiva consacrazione come protagonista della contemporaneità. È l’opera che gli spiana la strada sia per i consensi critici a venire che per la nuova, imminente collaborazione con l’artista per eccellenza, Brian Eno (Untitled n°1). Musicalmente i brani, pur nella stratificazione di suoni, fanno dell’essenzialità il loro pregio, senza peraltro risultare asettici (The Mysteries – Dead Against it). I testi, spesso non lineari, sembrano assorbiti dai suoni, diventano suoni (Bleed Like a Craze, Dad) e il risultato è una musica colta, ormai lontana da certe inconsistenze degli anni precedenti. Bowie si riappropria della sua arte, del gusto per la sperimentazione (Ian Fish, U.K. Heir), della voglia di farsi seguire dal pubblico e non di inseguirlo a tutti i costi. Sotto ogni aspetto “The Buddha of Suburbia“ è un disco “nuovo”: come quantità del materiale proposto, come atteggiamento dell’artista che torna a credere pienamente in quel che fa e, cosa più importante, come qualità della strada artistica intrapresa. Curiosamente, come accadde con “Low“, non ci fu una vera e propria promozione per il disco, nonostante il suo valore: ma a partire da questi brani e per almeno altri cinque anni, fu di nuovo il mondo della musica a guardare ammirato verso Bowie e non viceversa.
di Pierluigi Buda – Heathen958
Musicisti
David Bowie
(voce, chitarra, sax, tastiere)
Erdal Kizilcay
(tastiere, tromba, basso, chitarra, percussioni)
Mike Garson
(piano in South Horizon e Bleed Like A Craze, Dad)
3D Echo (Rob Clydesdale, Paul Davidson)
(batteria, basso e chitarra in
Bleed Like A Craze, Dad)
Lenny Kravitz
(chitarra in Buddha Of Suburbia versione di coda)
CREDITI
John Jefford
(foto di copertina)
Mike Ruggieri
(Registrazione pianoforte)
Dominik Taqua
(Assistente ingegnere)
David e Anne Hardy (Wybo Haas)
(design)