IT’S NO GAME (part 2)
(Bowie)
Silhouettes and shadows
watch the revolution
No more free steps to heaven1
Just walkie-talkie – heaven or hearth
Just big heads and drums – full speed and pagan
And it’s no game
I am barred from the event
I really don’t understand the situation
So where’s the moral
People have their fingers broken
To be insulted by these fascists, it’s so degrading
And it’s no game
Documentaries on refugees,
couples ‘gainst the target
Throw a rock against the road,
and it breaks into pieces
Draw the blinds on yesterday,
and it’s all so much scarier
Put a bullet in my brain,
and it makes all the papers
And it’s no game
Children round the world,
put camel shit on the walls
They’re making carpets on treadmills,
or garbage sorting
And it’s no game
NON È UN GIOCO (parte 2)
(Bowie)
Sagome e ombre
osservano la rivoluzione
Niente più passi in libertà verso il cielo1
Solo walkie talkie – cielo o terra
Solo grandi teste e tamburi – a ritmo pieno e pagani
E non è un gioco
Sono stato escluso dalla manifestazione
Non capisco davvero la situazione
Quindi la morale dov’è?
La gente si è fatta spezzare le dita
Essere insultati da questi fascisti, è così degradante
E non è un gioco
Documentari sui rifugiati,
coppie al centro del bersaglio
Lancia un sasso per strada,
e si rompe in pezzi
Chiudi le tende su ieri,
ed è tutto molto più spaventoso
Piantami un proiettile nel cervello
e finisce su tutti i giornali
E non è un gioco
Bambini in tutto il mondo,
mettono merda di cammello sui muri
Fanno tappeti sui pedane mobili,
o smistano rifiuti
E non è un gioco
NOTE
“Nell’album ci sono due versioni di ‘It’s No Game’, quella di apertura e quella di chiusura, entrambe realizzate con stili completamente diversi. Credo che il motivo di questa scelta derivi dalla volontà di non uscire con un’unica canzone palesemente, in un certo senso, polemica, che mostrasse come i sentimenti di inquietudine nei confronti della società si esprimano a diversi livelli e con diverse intensità. Nel corso dell’album si attraversano molti dei dubbi e dei dilemmi in cui io stesso, come scrittore, mi trovo, e quindi si apre con un tipo di protesta che gradualmente e insidiosamente diventa qualcosa di meno traumatico alla fine dell’album. Insomma, questo è il senso dell’idea iniziale“. David Bowie, 1980
1 Gioco di parole con il brano Three steps to heaven di Eddy Cochran, rocker degli anni 50.