Be My Wife (1977)

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Il video ufficiale di “Be My Wife” fu girato a Parigi (come il successivo “Heroes“, ) il 21 giugno 1977. Tra i collezionisti circolano montaggi alternativi a quello originale.

Il videoclip segna anche il ritorno di Bowie ai videclip ufficiali dai tempi di “Life on Mars?“, con il quale tra l’altro condivide la scenografia completamente bianca sul quale si staglia. Tra i due videoclip, infatti, esistono solo versioni semi-ufficiali prese da apparizioni televisive.

La regia di Stanley Dorfman diede al video un tocco originale mostrando un eccentrico David Bowie con trucco ispirato a Buster Keaton, abbigliamento minimal con tanto di sandali ai piedi, mentre esegue alla chitarra un’interpretazione irriverente, volutamente sciatta e svogliata, della canzone, in netto contrasto con i sentimenti espressi nel testo della stessa e cantando la traccia vocale visibilmente in playback, senza nemmeno preoccuparsi di muovere le labbra ad un certo punto dell’esecuzione.

In perfetta sintonia con l’album, il video risulta minimale, ironico e distaccato.

Rebel Rebel (1974)

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Il 7 febbraio 1974, nello show della televisione olandese TopPop, venne mandata in onda una performance in playback di Rebel Rebel nella quale Bowie si stagliava su uno sfondo di scintillanti luci da discoteca grazie alla tecnica del chroma key. In quello che sarebbe diventato il videoclip semiufficiale della canzone fu presentata per la prima (ed unica) volta l’immagine del Bowie-pirata, con un fazzoletto a pois al collo e una benda nera sull’occhio.

Come avrebbe ricordato in seguito fu adottata facendo di necessità virtù: «Avevo la congiuntivite, quindi ho sfruttato la situazione e mi sono vestito da pirata. Ci mancava solo il pappagallo!». Il nuovo look e l’acconciatura in stile Ziggy Stardust, una delle ultime immagini glam del cantante inglese, sarebbero stati presto sostituiti dal doppiopetto e dalla pettinatura all’indietro del Diamond Dogs Tour.

Di seguito alcune immagini della registrazione, dove è evidente lo sfondo in chroma key.

Life on Mars? (1973)

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Il videoclip di Life on Mars? fu girato il 12 maggio 1973 nel retropalco di Earls Court a Londra, prodotto con meno di 350 sterline e montato in due giorni.

Quasi assorbito dallo spoglio fondale, Bowie appare in un completo color turchese di Freddie Burretti e truccato da Pierre La Roche, l’ideatore della folgore blu e rossa che divide in due il volto del cantante sulla copertina di Aladdin Sane.

«L’idea era di creare una sorta di flash temporale», spiegò in seguito il regista Mick Rock, «volevo creare qualcosa che facesse un po’ pensare a un dipinto».

Di seguito alcuni scatti durante le riprese:

Space Oddity (1972)

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Video girato nel mese di dicembre agli RCA Studios di New York, durante la parte finale dello Ziggy Stardust Tour.

Questo videoclip di Space Oddity venne girato dal fotografo Mick Rock agli RCA Studios di New York nel dicembre 1972, durante la parte finale dello Ziggy Stardust Tour.

Si trattava di una ripresa piuttosto statica di David Bowie intento a suonare la chitarra nello studio deserto, circondato da un armamentario pseudo-era spaziale. Il video, girato e montato in due giorni con meno di 350 dollari, fece da supporto alla riedizione americana del 45 giri effettuata dalla RCA nel 1973 e, successivamente, venne utilizzato anche per promuovere la riedizione britannica del 1975.

Da notare che Bowie girò il video nelle vesti di Ziggy Stardust, con un aspetto quindi molto diverso da quello che aveva il 6 febbraio 1969 quando, nelle riprese del video promozionale Love You Till Tuesday, si presentava più appropriatamente nelle vesti di un astronauta che parte per il cosmo su quello che sembra un ciclomotore a forma di casco e viene abbordato da due ingannevoli “sirene dello spazio” (Samantha Bond e Suzanne Mercer).

The Jean Genie (1972)

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Il video fu girato a San Francisco il 28 ottobre 1972, giorno del concerto al Winterland Auditorium.

Il videoclip di The Jean Genie, il secondo diretto da Mick Rock dopo quello di John, I’m Only Dancing, fu girato con sole 350 sterline, più o meno come quelli successivi di Space Oddity (1972) e Life on Mars? (1973).

Il video  comprende frammenti di esibizioni live intervallati da scene degli Spiders from Mars che posano in un albergo (dall’appropriato nome Mars Hotel), mentre Bowie esamina una danzatrice bionda come un regista cinematografico attraverso un obiettivo simulato intrecciando le dita. «A riguardarlo adesso ha un’aria vagamente beatlesiana», ha commentato Bowie nel 1986, «era piuttosto innovativo a livello di scenografia. Volevamo ottenere un look molto grafico, bianco, quasi tipo Vogue, grandi facce, grandi porzioni di facce, occhi su abbaglianti fondali bianchi da inserire in un’ambientazione appropriata».

La modella che danza nel video è Cyrinda Foxe, attrice per Andy Warhol e in questo periodo impiegata di MainMan, la compagnia di management fondata dal manager di Bowie, Tony Defries.

In seguito avrebbe sposato David Johansen dei New York Dolls e, successivamente, Steven Tyler degli Aerosmith.

Di seguito alcuni scatti del backstage:

John, I’m Only Dancing (1972)

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Nel Regno Unito l’uscita del 45 giri di “John, I’m Only Dancing” fu accompagnata del primo videoclip ufficiale di David Bowie (quelli precedenti del ’69 facevano parte di un EP promozionale ufficiale ma mai passati in TV all’epoca).

Fu anche il primo diretto (con un budget di appena 200 sterline) dal fotografo Mick Rock che avrebbe girato anche quelli di Space OddityLife on Mars? e The Jean Genie. Filmato in pieno Ziggy Stardust Tour durante le prove del concerto al Rainbow Theatre di Londra del 19 agosto 1972, il video alterna alcune riprese di Bowie (in giacca di pelle nera e con un’ancora tatuata su uno zigomo) e gli Spiders from Mars con le evoluzioni di un paio di ballerini della compagnia di Lindsay Kemp. Nonostante il critico musicale Lester Bangs l’abbia definito «il preciso momento in cui è nata la concezione moderna di video musicale», all’epoca fu considerato troppo allusivo dalla BBC che si rifiutò di mandarlo in onda a Top of the Pops, trasmettendo al suo posto un filmato con dei motociclisti e una ragazza che ballava su una collina. Il video originale di Mick Rock venne comunque mandato in onda nel 1979 proprio durante Top of the Pops, in occasione della promozione di John, I’m Only Dancing (again).

Love You Till Tuesday (1969)

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Il film “Love You Till Tuesday” è un video promozionale che contiene ben 8 brani ma che rimase pressoché inedito fino al 1984. Pertanto il primo video ufficiale di David Bowie rimane il successivo “John, I’m Only Dancing” del 1972.
Il 19 settembre 1968 David Bowie fece la sua seconda apparizione nel programma della ZDF 4-3-2-1 Musik Für Junge Leute e Günther Schneider, produttore della trasmissione, suggerì al manager Kenneth Pitt la possibilità di realizzare uno special di mezz’ora per l’emittente tedesca. Pitt non sembrò soddisfatto del modo in cui «i tedeschi usavano la televisione a colori» ma si impadronì comunque dell’idea e una volta tornati a Londra ai primi di ottobre, lui e David incontrarono Malcolm Thomson, un ex assistente di Pitt che lavorava nell’industria cinematografica.[1] Fu buttato giù uno storyboard con quattro brani contenuti nell’album di debutto, il numero di mimo The Mask e tre canzoni inedite, When I’m FiveChing-a-Ling e Let Me Sleep Beside You. I finanziamenti esterni si rivelarono insufficienti e Pitt decise di assumere in prima persona l’onere della produzione con l’intenzione di rifarsi dei costi rivendendo il video a compagnie televisive nazionali ed estere.

Ma l’obiettivo principale era la ZDF e nel tentativo di accrescere le sue possibilità in questa direzione Pitt ingaggiò Lisa Busch, segretaria di produzione di Schneider, con l’incarico di tradurre in tedesco i testi di Love You Till TuesdayWhen I Live My Dream e Let Me Sleep Beside You, oltre che fornire la voce fuori campo per The Mask. Nel gennaio 1969 Bowie prese lezioni supplementari di danza e fissò alcuni appuntamenti per stabilire la misura e la foggia di una parrucca che coprisse i residui dell’acconciatura “militare” usata per il film The Virgin Soldiers. Nel frattempo Pitt aveva sollecitato il cantante a comporre un pezzo che, secondo le sue parole «avrebbe dimostrato inequivocabilmente la potenza inventiva di David e che avrebbe probabilmente rappresentato il punto più alto della sua produzione». Bowie scrisse Space Oddity e il brano andò a completare la scaletta delle tracce per il video. I costi subirono una vera e propria escalation nella fase di post-produzione e come risultato fu eliminata la voce narrante, che secondo il progetto originale avrebbe dovuto fungere da collegamento tra i diversi brani, e non venne realizzata la progettata edizione in tedesco del video.

Le riprese ebbero inizio il 26 gennaio 1969 a Hampstead Heath con le sequenze girate in esterno per When I Live My Dream e tre giorni dopo David registrò la sua parte vocale in tedesco agli studi Trident. Si ricominciò a filmare ai Clarence Studios di Greenwich il 1º febbraio con le sequenze di Ching-a-Ling, in cui i tre cantanti eseguivano a turno le strofe suonando le loro chitarre acustiche seduti su dei cuscini, e Sell Me a Coat, con una strumentazione supplementare a quella della registrazione originale inclusa nell’album David Bowie e le voci di accompagnamento di Hermione e Hutchinson. Le riprese in esterno di quest’ultima vennero effettuate da “Mr. Fish”, la boutique londinese che avrebbe fornito a David i costumi usati nel periodo di The Man Who Sold the World, e soprattutto sancirono l’ultima apparizione di Hermione nel video, oltre che nella vita di Bowie. La sua relazione con il cantante terminò infatti proprio dopo che ebbe completato la sua parte, il giorno precedente la prima registrazione audio di Space Oddity ai Morgan Studios di Willesden.[1]

Il 3 febbraio David era di nuovo ai Clarence Studios per le riprese di Love You Till Tuesday e Rubber Band, nella quale compare con tanto di baffi, giacca sportiva e paglietta mentre assiste ad un immaginario concerto bandistico. Il giorno seguente fu la volta di Let Me Sleep Beside You e degli interni di When I Live My Dream e il 5 febbraio fu dedicato alla sequenza di mimo The Mask. Anticipatrice di tematiche che Bowie avrebbe sviluppato negli anni successivi, The Mask vede un ragazzo rubare una maschera che userà per far ridere amici e familiari, guadagnando celebrità e fortuna per il semplice atto di indossarla in pubblico. Man mano che la sua fama si estende diventa sempre più arrogante e sdegnoso nei confronti della gente comune finché, al termine di una esibizione al Palladium di Londra gremito di pubblico, si accorge di non riuscire più a togliere la maschera e muore soffocato sul palco. «I giornali hanno dato grande risalto all’episodio», conclude la voce fuori campo mentre le luci si abbassano sul suo corpo senza vita, «eppure è strano, non c’è il minimo accenno a una maschera».

Il 6 febbraio cominciò con la sequenza di Space Oddity, qui presente nella prima registrazione effettuata ai Morgan Studios quattro giorni prima. Il filmato è piuttosto bizzarro e presenta un Bowie astronauta che parte per il cosmo su quello che sembra un ciclomotore a forma di casco e viene abbordato da due ingannevoli “sirene dello spazio” (la modella Samantha Bond e l’assistente di produzione Suzanne Mercer). A quanto pare, il regista Malcolm Thomson era intenzionato a realizzare una sorta di soft-core e voleva che le scene in cui appaiono le due ragazze fossero considerevolmente più esplicite, ma come disse in seguito «il clima dell’epoca non lo permetteva… non credo comunque che Kenneth Pitt sarebbe stato d’accordo».

Space Oddity venne completata il 7 febbraio, giorno in cui venne filmata anche When I’m Five, composizione del 1968 in forma di monologo di un bambino che riflette sui misteri della vita e sull’aspetto tragico della realtà quotidiana. Il cantante adottò in questo caso una plausibile fisicità infantile mentre vagava tra le candele poste su una gigantesca torta di compleanno.
Nonostante alcune proiezioni private organizzate da Kenneth Pitt, nessuna rete televisiva o distributore di film manifestò in quel periodo il minimo interesse per il video. Pitt rimase inoltre costernato nell’apprendere che Günther Schneider aveva lasciato la ZDF, mentre dalla BBC l’unico suggerimento che ricevette fu quello di realizzare qualcosa di simile con Tom Jones.

Love You Till Tuesday rimase quindi inedito fino al maggio 1984, quando Pitt riuscì finalmente a recuperare il denaro investito facendolo uscire nel formato home videograzie alla partnership con la Polygram. Nello stesso periodo uscì anche la colonna sonora del video, pubblicata dalla Deram Records.